Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Tour de France 1958: l'epopea di Charly Gaul

Immagine
  Il Tour de France non piaceva a Charly Gaul. O meglio : non gli piacevano quelle giornate assolate del Midi e quelle afose della Normandia. Soffriva il caldo, il lussemburghese, ed era cosa nota. Lui, l’eroe del Bondone , si esaltava con il maltempo. Pioggia, freddo e neve non lo spaventavano. Ma valle a trovare, al Tour, quelle giornate! L’estate francese era diversa dalla primavera italiana e il caldo, quando scoppiava, era impietoso. Eppure al suo esordio nella corsa a tappe francese, nel 1955, aveva lasciato il segno: due vittorie di tappa, il terzo posto sul podio e la classifica finale del GPM lasciavano presagire che sarebbe stato uno dei grandi protagonisti negli anni a venire. Il successo al Giro d’Italia, ottenuto l’anno successivo, legittimava tale aspettativa. Al Tour dello stesso anno, invece, fu un’altra storia. Mai in gioco per la vittoria finale, dovette accontentarsi di due vittorie di tappa e, ancora una volta, della conquista del titolo di miglior scalatore del

Tour de France 1986, Col du Granon : quando eravamo giovani

Immagine
  Il ritorno dell’arrivo di tappa del Tour de France al Col du Granon è uno di quegli eventi     che ricordano impietosamente il passaggio del tempo Era una domenica , il 20 Luglio del 1986. Avevo   compiuto da poco ventotto anni.   Abitavo ancora con i miei e, non possedendo una televisione   a   colori, decisi di andare a vedere la telecronaca della tappa da mia zia Eugenia.   E feci bene, perché fu una frazione altamente spettacolare, che sarebbe passata alla storia del ciclismo. Dopo il Vars e l’Izoard, infatti, i corridori avrebbero affrontato quella salita inedita per il Tour. Salita lunga, durissima, affrontata in solitudine dallo spagnolo Eduardo Chozas   che concluse vittoriosamente sul traguardo una fuga lunghissima, iniziata dopo una trentina di chilometri dalla partenza, e che aveva raggiunto un vantaggio massimo di diciannove   minuti Quel giorno, tuttavia,   a fare notizia non fu   l’impresa dell’iberico ( che venne inquadrato pochissimo   dalle telecamere durante l

Tour de France 1975, Pra Loup : l'ultima volta in giallo di Eddy Merckx

Immagine
                                              All’inizio degli anni 70 la località di Pra Loup era ben nota agli appassionati di sci alpino. Fu proprio lassù che Rolando e Gustavo Thoeni, nel 72, realizzarono nello slalom di Coppa del Mondo la prima doppietta per i nostri colori. Le gare di sci, seguitissime all’epoca (erano gli anni d’oro della valanga azzurra), avevano dato notorietà internazionale a quella stazione invernale delle Alpi Marittime, nel sud della Francia. Gli organizzatori del Tour –che in quegli anni scoprivano località note agli appassionati di sport invernali- pensarono bene di far arrivare a Pra- Loup una frazione della Grande Boucle. Neppure Goddet e Levitan avrebbero immaginato, quando resero noto il tracciato dell’edizione del 75, che su quella salita breve e neppure troppo impervia della valle dell’Ubaye, sarebbe stata scritta una pagina indimenticabile nella storia del ciclismo. Quel Tour, infatti, era particolarmente ricco di salite. Più che le tappe pirenaic