Un tempo il 19 marzo era giorno di festa. E lo fu sino al 1977, anno in cui si decise di sopprimere alcune festività ritenendo che in tal modo si sarebbe incrementata la produttività delle imprese. Di quella della pubblica amministrazione non si discuteva, perché Brunetta non era ancora comparso sulla scena politica. Poi, in barba ai proclami e per risarcire i lavoratori di quello scippo, vennero inventate le festività soppresse: a San Giuseppe si sarebbe lavorato, ma il giorno incautamente sottratto al riposo sarebbe stato recuperato. I conti tornavano, dunque, ma non era la stessa cosa. Perché le feste si caratterizzano per qualche evento e anche quella di San Giuseppe non faceva eccezione. In quelli che sarebbero stati chiamati "i Sixties" c'erano la Milano-Sanremo e lo Zecchino d'oro. Due appuntamenti irrinunciabili con due dirette televisive una dietro l'altra. E capitava che Mago Zurlì, il conduttore del concorso canoro per bambini, facesse spesso r...