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Mémoires du Tour. 1994, prima tappa: drammatica volata ad Armentières

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La prima tappa del Tour del 1994 doveva essere la festa dei velocisti e mancò poco che finisse in tragedia. E non a causa d’improvvisi cambi di traiettorie, di arrotamenti o di scorrettezze tra i corridori. Niente di tutto questo, perché – almeno per una volta – non si dovette discutere di responsabilità dei ciclisti. E’ pur vero che negli sprint a ranghi compatti c’è sempre un po’ di pathos e cadute spettacolari non sono mai mancate nella storia del ciclismo e in particolare in quella del Tour, dove un successo di tappa è un gioiello da incorniciare e, per taluni, rappresenta la soddisfazione più grossa di una carriera. Gomiti aperti e codate – quante se ne son viste! – ma quel giorno ad Armentières fu diverso. C’era anche Abdoujaparov e la presenza del velocista uzbeko rimandava alla memoria quella caduta spettacolare sui Campi Elisi, nell’ultima tappa del Tour di tre anni prima, quando “Abdou”, scatenato e irruente come il solito, finì contro le transenne coinvolgendo nella cadut...

Mémoires du Tour . Bretagna, la Grand Départ del 2008 ( seconda parte)

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                                                     Finale di Tappa a Saint Brieuc Gente orgogliosa, i bretoni, gelosa delle proprie origini e delle antiche tradizioni. Si sono fatti in quattro per accogliere il Tour , organizzando parcheggi in piena campagna a Plumelec, o negli spiazzi davanti agli ipermercati a Saint Brieuc, , la città dei ponti. Che ha accolto il Tour con entusiasmo: e non poteva essere diversamente perché Yffniac è a un tiro di schioppo e gli Armoricani volevano essere vicini al loro Nanard. Con passione e affetto, come a Plumelec, un luogo che quasi è difficile ritracciare sulle cartine stradali, circondato da boschi e da campi di mais, nella regione che - si dice - abbia dato i natali a Mago Merlino.                                     ...

Mémoires du Tour . Bretagna, la Grand Départ del 2008 ( prima parte)

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  Me lo hanno spiegato a Saint- Malo. E’ tutta colpa delle maree se la Grand Départ 2008 è stata caratterizzata da un clima più simile a quello di un Giro di Lombardia o di una Classica del Nord . Perché in Bretagna il mese di luglio regala quindici giorni di sole, all’inizio o alla fine del mese, secondo un rito che non ammette eccezioni. Se l’alta marea, come quest’anno, arriva a toccare i dodici metri, il vento spazza la costa e l’entroterra e qualche momento di sole è un gradito cadeaux per i turisti e per i corridori , tra uno scroscio di pioggia e un altro. Viaggiano veloci, le nuvole: quando si addensano il cielo diventa plumbeo e devi riporre gli occhiali scuri.                                                     La Grand Départ del 2008 Nel ‘49, quando Fausto Coppi pensò di ritirarsi a Saint- Malo, c’era un afa che non si respirava . Valve...

Et voilà le Tour : le tappe bretoni che hanno fatto la Storia della Grande Boucle

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Alla vigilia della partenza del Tour de France  una bella pubblicazione, èdita nel 2008,    che ripercorre la storia delle più importanti  tappe disputate in Bretagna dal 1907 al 2003