Emilia 1978: Felice e Franco scendono di sella
Il Giro
dell’Emilia di quest’anno , dopo la partenza da Zola Predosa, risalirà la
Valsamoggia per raggiungere la prima asperità di giornata, la salita di Ca’ Bortolani,
e da lì il GPM di Passo Brasa.
Nell’iniziale
tratto pianeggiante , dopo poco più di venti chilometri dal via, i corridori
passeranno per Muffa, una frazione del Comune di Valsamoggia . Un luogo come
tanti dell’hinterland bolognese che ,
tuttavia, occupa un posto nella Storia del ciclismo.
Bisogna
tornare indietro di oltre quarant’anni, nell’ autunno del 1978, per scoprirne le ragioni.
Il 4 ottobre
di quell’anno , come di consueto, è in
programma il Giro dell’Emilia.
In quei
giorni i titoli dei giornali sono dedicati all’improvvisa scomparsa di Papa
Luciani ed alla scoperta di alcuni covi delle Brigate Rosse.
C’è spazio,
però, per un’altra notizia : Gimondi e
Bitossi, due tra i più grandi campioni nel periodo a cavallo tra gli anni 60 e 70
, concluderanno la loro carriera su strada proprio al Giro dell’Emilia.
Due anni
prima anche Italo Zilioli aveva scelto
la corsa di San Petronio per dire addio alle corse e lo aveva fatto alla sua
maniera :arrivando secondo e rispettando
quel clichè che lo aveva accompagnato durante la carriera.
Gimondi ha
appena compiuto trentasei anni, Bitossi
trentotto. Se Felice, in quel 1978 ,non è salito sul più alto gradino del
podio, Franco ha messo il sigillo su una tappa della Tirreno –Adriatico,
primeggiando anche nel circuito di Pescara . Il toscano chiude là dove aveva
iniziato la sua lunga avventura nel
ciclismo dei grandi: era il 1961, e la sua prima corsa tra i prof – alla partenza c’erano pure Gaul e
Bahamontes!- era stato il Giro dell’Emilia.E’ riuscito a vincerne due edizioni ,mentre nel ricchissimo e prestigioso palmarès di Felice il Giro dell’Emilia è una perla
mancante: due terzi posti, nel 69 e nel 72 ( quando vinse Eddy Merckx) e il
posto d’onore nel 1975, quando non gli riuscì di rimontare in volata Enrico Paolini.
Al raduno di
partenza, quel 4 ottobre, i due senatori del ciclismo vengono applauditi dalla
folla e a Palazzo d’Accursio , sede del Comune, sono premiati con targhe ricordo.
La giornata
è tipicamente autunnale : il via viene dato sotto la pioggia, che accompagnerà i
corridori quasi per l’intero tracciato.
Chissà di
cosa avranno parlato, i due campioni, durante le loro ultime pedalate : di quel
Giro di Lombardia del 1970 , forse,
quando Bitossi superò Gimondi in volata sulla pista del Sinigaglia a Como. O
del Giro dell’Appennino del 1972, quando Felice allungò in vista del traguardo
e Franco dovette accontentarsi del posto
d’onore. O, ancora, di quella tappa al Giro della Svizzera del 1970 quando erano
entrambi in fuga e si accordarono : vittoria di tappa a Felice e maglia di leader a Franco. Ma l’accordo
saltò, il toscano vinse la tappa e alla fine
il Giro lo vinse Poggiali
La pioggia si fa incessante e, dopo 118
chilometri di corsa, nei pressi di un bivio,
a Muffa, frazione dell’allora comune di Crespellano, prima che inizino le salite di giornata due corridori ( uno in maglia
Bianchi, l’altro in maglia Gis) rallentano, si allentano i puntapiedi e si fermano ai bordi della strada.
I volti sono
seri, non un sorriso, solo una stretta di mano e un velo di malinconia.
Quel Giro dell’Emilia sarà vinto da Johansson, su Panizza e Vandi ma, nel loro ultimo giorno di pedalate sulle strade i primi attori sono stati loro, Gimondi e Bitossi: come ai bei tempi, quando si sfidavano con Anquetil, Poulidor , Merckx, Motta, Dancelli, Basso, Zilioli e tanti altri protagonisti di un’ epoca indimenticabile del ciclismo.
ricordo che la maglia tricolore che indossò sembrava confezionata per le misure di Saronni, Francesco era raggiante mentre cercava di s tiracchiarla e allargare ma si vedeva che era almeno due misure in meno....
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