Quel che vado a raccontare ai ciclofili d’annata

non è sol storia di gare  , di salita e di volata.

E’ piuttosto un lungo viaggio, vecchio più di cinquant’anni

che comincia un dì di Maggio,  quando pochi eran gli affanni

ed i sogni invece tanti : proprio quelli di un bambino

che con gli occhi  luccicanti   lo leggeva, il”Corrierino”.

 

Lo aspettava ormai   ogni anno,  proprio a mezza  primavera,

quando – ormai tutti lo sanno !- c’era si’ la maglia nera

nella Corsa  più famosa  dell’italico pedale,

ma chi aveva quella rosa era certo più speciale:

un campione a tutto tondo, detentor di un gran primato,

invidiato in tutto il mondo, applaudito ed ammirato.

 

E dei piccoli Il Corriere proponeva puntualmente

- quasi che fossero vere,  e lo sforzo era evidente-

le figure dei campioni, dei gregari e delle moto,

di pedalatori buoni  e di chi faceva il vuoto

 sulle vette immacolate :tutti eran somiglianti

con  le maglie colorate , ed avevan pure i guanti!

 

Ed io già li avevo visti i girini, quelli veri,

del  ciclismo grandi artisti- e mi sembra fosse ieri-

l'uno  Giugno, a San Michele ( di Pagana, nel Levante)

quando Franco  a gonfie vele,  con la stoffa di un gigante

vinse a Santa  a braccia alzate  .Ne avrei visto ancora tante

di frazioni tinte in Rosa  : ma quel giorno  non pensavo

-è incredibile la cosa !-  che da allora , di anno in anno,

non ne avrei piu’ perso una , come ormai molti già sanno.

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