Renovatio: rinnovamento nella tradizione (per il Giro dell'Appennino)

 


24 Giugno: San Giovanni Battista , Patrono di Genova.

Un tempo la ricorrenza veniva celebrata con una solenne Processione  che , dalla Cattedrale di San Lorenzo, percorreva il centro storico  sino a raggiungere Palazzo San Giorgio, dove avveniva la benedizione della città e del mare .

Erano i tempi del cardinale Siri, l’uomo che non divenne Papa ( anzi,  secondo  alcuni  sarebbe stato anche eletto, nel conclave del 1958, ma avrebbe rinunciato su pressione di certi suoi colleghi).

Agli occhi di un bambino , quella Processione era un vero e proprio spettacolo,  con l’Arca delle ceneri del Battista, i portatori di Cristi , la figura austera di Siri, il gonfalone della città di Genova  ,   e gran tripudio di organi e campane.

Siri aveva fondato una rivista, “Renovatio” ( Rinnovamento)  che,  in realtà, si opponeva ai valori del Concilio Vaticano II, invocando il ritorno alla tradizione.

Mi è venuto in mente questo riferimento religioso (  proprio a me, laico convinto e altrettanto convinto anticlericale), mentre attendevo l’arrivo del Giro dell’Appennino, in Via XX Settembre .



Quest’anno, com’è noto, gli organizzatori, a causa  della intransitabilità  della Bocchetta sul versante Alessandrino, hanno inserito nel percorso la salita della Madonna della Guardia dal versante di Gazzolo

Una  salita non banale, che dopo cinque chilometri regolari presenta, negli ultimi sue chilometri, dapprima un breve ma durissimo muro al 21% e, poi, dopo un breve tratto in leggera  discesa, un chilometro di impegnativa salita sino allo scollinamento. Stamattina ( era parecchio tempo che non percorrevo quel versante) sono salito in bicicletta ( con pedalata assistita) sin lassù e non posso che confermare  la difficolta dell’ultimo tratto.



la scelta  si è rivelata azzeccata, perché la corsa è esplosa   proprio negli due chilometri  finali ed il belga  Herans, scattato negli ultimi  mille metri di salita , ha scollinato in solitaria  e, nonostante il pur lieve margine di vantaggio sui più immediati inseguitori, l’ha addirittura incrementato cogliendo un meritato successo.


E’ pur vero, tuttavia, che il gruppetto degli inseguitori che ha concluso la prova alle sue spalle non era poi così esiguo.

Il rinnovamento, quindi , ha funzionato: ma io oserei di più.

La salita  della  Madonna della Guardia come ultima asperità , preceduta dalla Bocchetta, dalla Castagnola  e dai Giovetti .

Rinnovamento nella tradizione, quindi, perché la Bocchetta è il simbolo del Giro dell’Appennino e deve essere mantenuta .  E a chi potrebbe obiettare che in un percorso siffatto la “salita delle streghe” sarebbe troppo lontana dal traguardo, ricordo che quando vinse Coppi e. ancora di più, in alcune edizioni degli anni Sessanta , la Bocchetta  era molto,  ma molto  lontana dal traguardo di Pontedecimo.

Mi auguro che gli organizzatori dell’U.S. Pontedecimo  ci facciano un pensierino…….


 

p.s.: oggi, in Via XX settembre, ho rivisto un vecchio amico , Alessandro, con il quale ho condiviso , almeno otto lustri orsono, un bel po’ di pedalate. E ho avuto  il piacere di parlare con suo figlio Andrea, che fa parte del Direttivo della società organizzatrice  ( il padre gli ha passato il testimone). E’ un ragazzo in gamba,  un  autentico appassionato di ciclismo ( oltre che provetto praticante)  che contribuirà – ne sono certo-  a rendere nuovamente grande il Giro dell’Appennino.


                                                            Gianni Moscon

 

                                                       Davide Rebellin

                                                              Il podio dell'Appennino 2021


                                                                   Via XX Settembre
                                                                  



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