Giro 1965, terza parte: tra Scilla e Cariddi
L’indomani, a Catanzaro, non mancaron le sorprese.
Nella terra dell’Alvaro
fu Adorni a far le spese
di una fuga da
lontano. Vinse Brandts, belga fiammingo,
su Scandelli, molteniano , che non fu molto guardingo.
E la maglia ando’ a
Mealli, trentasei secondi appena,
e ci furon feste e balli
nel paese suo, Ciuffena.
Sul più bello lungomare
dell’italico stivale
( così’ disse, almeno pare, Lele, il vate nazionale)
fu volata tra i migliori . Primeggiò ancor Durante
e per lui furono
allori. Mendolesi , cuor vibrante,
prese un buon secondo posto , certamente non fu fermo
anzì fu davvero tosto : l’indoman vinse a Palermo.
Ci fu fuga ad
Agrigento, dove raddoppio’ Carlesi
ma veloce come il vento, superando Mendolesi,
nella terra del Tiranno -e lo fece senza affanno-
vinse Marcoli,
saetta, e tale nomea gli spetta.
Po ci fu la lunga crono, da Catania a Taormina
ed ogni passista buono s’impegnò sin da mattina.
Sulla strada, controvento , vinse Adorni, il parmigiano
e secondo, assai contento, un ragazzo valbrembano
al suo primo grande Giro e che andava a più non posso
mentre terzo, e qui lo ammiro, ci fu lui, Guido De Rosso.
Per Adorni fu la Rosa dove c’è il teatro antico,
per la gioia della sua sposa
e di chi gli era amico.
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