Giro 1965, sesta parte : il tappone di Madesimo


 

L’indomani tappa tosta, quattro passi da paura,

 con  salite senza sosta, corsa veramente dura.

Poco meno di trecento, i chilometri ,quel giorno ,

C’eran freddo, pioggia e vento, giusto a fare da contorno

allo  Spluga   e al San Gottardo, al San Bernardino e al Furka:

non un tavol da biliardo, di salite una mazurka!




 

E partirono alle sette dalla terra del Groviera

pronti ad affrontar le vette , tutti in sella sino a sera.

Fu Bitossi a primeggiare sulle prime due salite.

Sulla terza -e via, andare-  fu Taccone – udite, udite!-

a passar  davanti  in cima . Si era su San Bernardino,

mai si era fatto prima  quel gran bel valico alpino.

 

 

Dopo avere scollinato fu Dancelli, gran bresciano,

a lanciarsi a perdifiato all’attacco: mica strano

per lui, grande lottatore , che voleva andar lontano.

Lo raggiunse il capolista, sì Adorni in maglia rosa .

Una bella coppia mista,  agguerrita e assai  grintosa

che menava a più non posso nonostante il freddo addosso



 

Poi Michele ebbe una crisi, non si era alimentato.

Ed i due furon divisi: si trovò alfin staccato

da Vittorio , sullo Spluga , che passò per primo in vetta

e concluse la sua fuga  a Madesimo: perfetta!

I distacchi assai pesanti, fece il vuoto in Val Chiavenna

su Taccon, su tutti quanti : fu davvero una gran strenna.

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