Mondiali di Agosto: vi ho voluto bene!

 

                                   


Per tanti anni i campionati mondiali di ciclismo si sono disputati  nel mese di Agosto. Pista e strada, donne, dilettanti e professionisti si davano appuntamento per conquistare la prestigiosa maglia iridata.

Un po’  li rimpiango, quelle serate afose  e quei pomeriggi assolati  davanti alla televisione, in attesa dei guizzi  di Beghetto  , del tandem, di Morena Tartagni  e della prova in linea per i professionisti, che chiudeva la manifestazione .

Le gare su pista erano emozionanti. Ricordo  la vittoria del tandem italiano - era il 1967- di Verzini e Gonzato sulla coppia francese formata da Morelon e Trentin , due monumenti tra i dilettanti .  Certe serate restavo incollato sino a tardi  davanti al teleschermo , con il volume al minimo , per assistere alle sfide nella gara  di velocità, quella che più mi appassionava: Beghetto,  Gaiardoni, Damiano, Pettenella, Turrini : che sfide con contro Sercu e Van Lancker  ! E c’era  Domenico De Lillo, nelle prove “dietro motori”.


                                                            


Poi aspettavo  le prove su strada e quelle riservate alle donne e ai dilettanti consentivano  di conoscere il circuito  sul quale, l’indomani, si sarebbero dati battaglia i professionisti.

La vittoria di Altig, nel 1966, la seguii in televisione  nella sede degli Ormeggiatori del porto di Genova  , dove lavorava mio padre.

Ricordo bene la prima maglia iridata di Merckx, l’anno successivo,  e quel quarto posto di Gianni Motta che parve una  cocente delusione.

Nel 1968, in occasione del Mondiale di Imola, la  RAI organizzò una diretta integrale (  o quasi), con il collegamento televisivo  che iniziò sin dalla partenza.




Da quell’anno, e sino al 1973, i nostri fecero incetta di medaglie : tre ori ( Adorni, Basso e Gimondi),due argenti (Gimondi  e Bitossi) e tre bronzi,  due conquistati da Michele Dancelli e uno da Felice


                                                             


Emozioni a non finire , in quel periodo , con gli azzurri sempre protagonisti

Poi, dopo un biennio interlocutorio per i nostri colori ( ma mi piace ricordare il podio sfiorato da Santambrogio a Montreal, nel 1974) , si aprì l’epoca di Moser e Saronni ( e di Alfredo Martini, in verità)

Argento, oro e  ancora argento per Francesco tra il 76 e il 78; argento e oro per Beppe nell’81 e nell’82.




Senza dimenticare il secondo posto di Tista Barochelli, nell’80, il bronzo di Bitossi nel ‘77 e  la carognata ai danni di Battaglin , nel 79, che indigna ancora oggi

Per qualche  anno, dall’83 all’85, dovemmo ingoiare bocconi  amari, ma ci pensò  Argentin  a farci sorridere, nell’86 ( con Saronni, redivivo, al  terzo posto). E  il veneto  avrebbe fatto il bis anche l’anno successivo, ma quella fu la stagione  di Roche.




Rocambolesca la vittoria di Fondriest nell’88, ma ci  pensò Bugno,  con un bronzo e due ori  , all’inizio degli anni ‘90,  a farci entusiasmare.   Vinse Armstrong nel ‘93 e l’anno successivo, ad Agrigento,  tifammo Chiappucci, argento alle spalle di Leblanc





Fu, quello, l’ultimo mondiale agostano che   a volte, in verità, sforava ai primi di Settembre.  Dall’anno successivo il mondiale su strada  si sarebbe disputato ad Ottobre: sempre atteso, certo,  ma non ci sarebbero più state quelle lunghe oziose ore  ,per dirla con Guccini , che precedevano l’appuntamento a cui non si poteva  mancare , a casa o in vacanza.

Mondiali di Agosto, vi ho voluto bene!

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