Giro 2007: alla Guardia, alla Guardia!
Alla Guardia in molti siamo saliti a piedi, come ai bei tempi. Io da Lencisa , con passo svelto ( scarpe da poco e faccia d’andar via, per dirla con Oscar Prudente ) e il cuore che batteva forte: per l’emozione, ma anche per la pendenza ( a tacere del fumo e della mancanza d’allenamento) Un caldo che neanche il 29 agosto, giorno dell’Apparizione, quando i cristesanti delle confraternite portano i crocefissi al Santuario. E all’arrivo c’era già chi aveva conquistato un posto all’ombra . Già, il posto. Quando si assiste ad una corsa ciclistica la scelta della postazione è essenziale. Ci si guarda intorno, si scrutano i vicini, con un colpo d’occhio si cerca di capire se lì può andare bene, o se è meglio laggiù, prima della curva, così li vedi anche di sotto. Una transenna bassa –l’unica- nell’ultima curva, tra i 100 e i 150 metri finali. Sotto il sole: però vuoi mettere , mi posso anche appoggiare e pazienza se starò in piedi tutto il giorno . In fin dei